Author Topic: [Strutture] Capitolo 7.2.5 NTC 2008  (Read 11035 times)

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asodano

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[Strutture] Capitolo 7.2.5 NTC 2008
« on: 29 July , 2011, 11:21:11 AM »
Per le strutture progettate sia per CD “A”sia per CD “B” il dimensionamento delle strutture di
fondazione e la verifica di sicurezza del complesso fondazione-terreno devono essere eseguiti
assumendo come azioni in fondazione le resistenze degli elementi strutturali soprastanti. Più
precisamente, la forza assiale negli elementi strutturali verticali derivante dalla combinazione delle
azioni di cui al § 3.2.4 deve essere associata al concomitante valore resistente del momento flettente
e del taglio; si richiede tuttavia che tali azioni risultino non maggiori di quelle trasferite dagli
elementi soprastanti, amplificate con un gRd pari a 1,1 in CD “B” e 1,3 in CD “A”, e comunque non
maggiori di quelle derivanti da una analisi elastica della struttura in elevazione eseguita con un
fattore di struttura q pari a 1.


Quindi bisognerebbe applicarle tutte e tre contemporaneamente le condizioni. Ma che senso hanno?
I momenti ed i tagli resistenti, tolto per i piccoli pilastri, sono sovente enormi (vedi setti di controvento sismico) e non si usano mai.

Calcolare tutto un modello con q=1, eliminare tutte le verifiche soprastanti e mantenere valide solo le fondazioni potrebbe avere un senso.

Ma che senso ha moltiplicare per 1.1 (o 1.3)? Tanto il mediamente si ha q=2.5 o più. Se voglio recuperare l'abbattimento dello spettro dovuto a q, con un coefficiente 1.1 sono ben lontano da riuscirci...

Comunque a rigore di legge, basterebbe solo una verifica, con il coefficiente moltiplicativo e lascio perdere le altre due verifiche ......che sono sempre maggiori...
Mi sembra una normativa poco logica.....
E poi cosa vuole dire che le fondazioni devono rimanere in campo elastico? Forse che allo SLU il CLS ed l'acciaio non escono dal campo elastico? Quando mai....

zax2010

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Re:[Strutture] Capitolo 7.2.5 NTC 2008
« Reply #1 on: 29 July , 2011, 11:32:34 AM »
Se leggi nella circolare troverai un perla:

§C7.4 ultimissimo paragrafo: "Quest'ultimo aspetto rappresenta una novità rispetto alle precedenti normative sismiche ed è dettata dall'esperienza progettuale maturata recentemente in Italia".

Poco prima si parla proprio dell'incremento delle azioni di analisi per il calcolo delle fondazioni, e con quest'ultimo paragrafo viene giustificata la regola proposta.

Ora ciò che vorrei sapere sarebbe:

1) Novità in che senso? Le norme sismiche precedentemente vigenti in Italia non parlavano affatto di GdR e fattori amplificativi.
2) Novità rispetto agli EC, immagino, dove (e vorrei conferma) la regola di amplificare le sollecitazioni forse non esiste.
3) Esperienza progettuale fatta da chi? Con che norma? Con quali criteri?

Comunque....fai come tutti.
Poichè quel che conta è il minimo, anche se ne pigli una a caso delle tre condizioni previste, in ogni caso non sbagli. Avrai solamente all'occorrenza sovradimensionato la fondazione rispetto a qualche progettista concorrente.

asodano

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[Strutture] Re:[Strutture] Capitolo 7.2.5 NTC 2008
« Reply #2 on: 29 July , 2011, 17:41:20 PM »
Concordo con te ZAX2010.

Io uso il metodo del coeff.; in CDB 1.1. Pero' ho un dubbio:

Colleghi interpretano in modi differenti l'utilizzo del coeff. 1.1 (o 1.3).

Alcuni amplificano con coeff. 1.1 TUTTE le azioni trasmesse dagli elementi soprastanti alla fondazione.
Alcuni amplificano con coeff. 1.1 SOLO le azioni sismiche trasmesse dagli elementi soprastanti, lasciando inalterate le azioni non sismiche.

Poiche' non è chiaro, io nel dubbio ho scelto la soluzione piu' conservativa (la prima).

Voi colleghi cosa fate?

zax2010

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Re:[Strutture] Capitolo 7.2.5 NTC 2008
« Reply #3 on: 29 July , 2011, 18:42:55 PM »
A mio avviso le azioni da amplificare sono quelle derivanti dalla condizione di carico sismica, ovvero la 3.2.16, che quindi comprende tutte le componenti, sia statiche che sismiche.

In questo penso di stare alla lettera della norma, la quale dice (§7.2.5): "....si richiede tuttavia che tali azioni risultino non maggiori di quelle trasferite dagli elementi sovrastanti,.....", e mi pare evidente che in fondazione io trasferisca tutto, sia le azioni sismiche, che quelle statiche.

D'altra parte poichè tali azioni amplificate dovrebbero poter essere confrontate con l'altra condizione, ossia di analisi elastica della struttura con q=1, anche in quel caso ottengo nel mazzo tutto, sia azioni sismiche che statiche.

Poi si sa, paese che vai....

asodano

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[Strutture] Re:[Strutture] Capitolo 7.2.5 NTC 2008
« Reply #4 on: 29 July , 2011, 19:13:53 PM »
La mia soluzione infatti è creare una combinazione di calcolo che chiamo "SLV fondazioni", con 32 combinazioni per il solo dimensionamento sismico delle fondazioni.

Con 16 combinazioni amplifico solo le azioni sismiche, ottenendo la massima sollecitazione per controllare l'eventuale sollevamento delle fondazioni.

Con le altre 16 amplifico tutto cio' che ho in SLV, ottenendo le massime sollecitazioni in fondazione nella combinazione sismica.

zax2010

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Re:[Strutture] Capitolo 7.2.5 NTC 2008
« Reply #5 on: 29 July , 2011, 19:26:00 PM »
Alt. Specifichiamo meglio però. Lo sforzo normale non va amplificato.

Ovvero sempre leggendo il famigerato capitolo:

"Più precisamente la forza assiale degli elementi strutturali verticali derivante dalla combinazione sismica della azioni di cui al §3.2.4 deve essere associata al concomitante valore resistente del momento flettente e del taglio; si richiede tuttavia che tali azioni (lo sottolineo perchè nella mia "traduzione" sarebbero i momenti resistenti ed i tagli resistenti) risultino non maggiori di quelle trasferite dagli elementi soprastanti".

In sintesi della tripletta di sollecitazioni N,M,T la N è sempre quella, il valore minimo come norma impone andrebbe ricercato solamente tra M e T.

A tal proposito mi piacerebbe sentire anche altri pareri.

Massimo.T

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Re:[Strutture] Capitolo 7.2.5 NTC 2008
« Reply #6 on: 29 July , 2011, 19:31:22 PM »
@asodano: la mia risposta l'hai ricevuta di là  :coffee:

@zax: l'N è fisso per ogni combo, il taglio ed il momento sono quelli meno incisivi tra analisi x coefficiente; resistenza x relativo coefficiente; analisi q=1.


asodano

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[Strutture] Re:[Strutture] Capitolo 7.2.5 NTC 2008
« Reply #7 on: 29 July , 2011, 19:44:44 PM »
Si Zax, molti colleghi interpretano come te. Ho chiesto a molti colleghi, per poi inviare richieste di miglioramento normativo tramite l'ordine ingegneri.
Altri interpretano invece che tali azioni sono oltre che M e T anche la forza assiale negli elementi strutturali verticali derivante dalla combinazione delle azioni di cui al § 3.2.4 e quindi tutto va moltiplicato.

Offline _automa_

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Re:[Strutture] Capitolo 7.2.5 NTC 2008
« Reply #8 on: 30 July , 2011, 10:30:08 AM »
Alt. Specifichiamo meglio però. Lo sforzo normale non va amplificato.

Ovvero sempre leggendo il famigerato capitolo:

"Più precisamente la forza assiale degli elementi strutturali verticali derivante dalla combinazione sismica della azioni di cui al §3.2.4 deve essere associata al concomitante valore resistente del momento flettente e del taglio; si richiede tuttavia che tali azioni (lo sottolineo perchè nella mia "traduzione" sarebbero i momenti resistenti ed i tagli resistenti) risultino non maggiori di quelle trasferite dagli elementi soprastanti".

In sintesi della tripletta di sollecitazioni N,M,T la N è sempre quella, il valore minimo come norma impone andrebbe ricercato solamente tra M e T.

A tal proposito mi piacerebbe sentire anche altri pareri.

concordo a pieno con questa  interpretazione sono i momenti resistenti e i tagli resistenti che non devono essere superiori alle azioni amplificate, lo sforzo normale ne rimane fuori

Offline g.iaria

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Re:[Strutture] Capitolo 7.2.5 NTC 2008
« Reply #9 on: 30 July , 2011, 23:59:11 PM »
Alt. Specifichiamo meglio però. Lo sforzo normale non va amplificato.

Ovvero sempre leggendo il famigerato capitolo:

"Più precisamente la forza assiale degli elementi strutturali verticali derivante dalla combinazione sismica della azioni di cui al §3.2.4 deve essere associata al concomitante valore resistente del momento flettente e del taglio; si richiede tuttavia che tali azioni (lo sottolineo perchè nella mia "traduzione" sarebbero i momenti resistenti ed i tagli resistenti) risultino non maggiori di quelle trasferite dagli elementi soprastanti".

In sintesi della tripletta di sollecitazioni N,M,T la N è sempre quella, il valore minimo come norma impone andrebbe ricercato solamente tra M e T.

A tal proposito mi piacerebbe sentire anche altri pareri.

Concordo. Il confronto riguarda solo M e T.
N proviene sempre dall'analisi.
Questa prescrizione non è presente in EC8.
Trovo questa prescrizione alquanto rischiosa perchè c'è la possibilità di perdersi tra le varie resistenze degli elementi sovrastanti ed andare a dimensionare la fondazione in modo disuniforme seguendo la resistenza degli elementi sovrastanti. Ciò comporterebbe un altrettanto disuniforme trasferimento dell'azione sismica alla sovrastruttura.
Per questo in zona sismica è sempre bene non lesinare con con i ferri in fondazione (una fondazione + rigida aiuta anche per i cedimenti differenziali).
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Freeman Dyson

Offline g.iaria

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Re:[Strutture] Capitolo 7.2.5 NTC 2008
« Reply #10 on: 01 August , 2011, 12:45:59 PM »
Mi ricollego al mio intervento precedente aggiungendo che in EC8 sono presenti solo due condizioni.
Una, ed è anche il limite superiore, è quella di calcolare le sollecitazioni con analisi sismica q=1.
L'altra è essenzialmente di prendere delle sollecitazioni (M,N,T) dai carichi permenti associati alla combinazione sismica e sommarli algebricamente ai valori di (M,N,T) provenienti dalle azioni sismiche orizzontali maggiorati di gammard e del rapporto tra momento resistente/momento sollecitante.
Per quanto riguarda la dicitura che le fondazioni devono rimanere elastiche, vuol dire semplicemente che queste non sono sede di plasticizzazioni; questa condizione è una conseguenza del sovradimensionamento con i fattori sopra indicati e pertanto è da ritenersi automaticamebte soddisfatta.
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zax2010

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Re:[Strutture] Capitolo 7.2.5 NTC 2008
« Reply #11 on: 01 August , 2011, 13:59:07 PM »
Per quanto riguarda la dicitura che le fondazioni devono rimanere elastiche, vuol dire semplicemente che queste non sono sede di plasticizzazioni; questa condizione è una conseguenza del sovradimensionamento con i fattori sopra indicati e pertanto è da ritenersi automaticamebte soddisfatta.

Ottima osservazione, in quanto normalmente sento su questo particolare aspetto discorsi assolutamente senza senso.

Offline g.iaria

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Re:[Strutture] Capitolo 7.2.5 NTC 2008
« Reply #12 on: 01 August , 2011, 14:45:23 PM »
Ottima osservazione, in quanto normalmente sento su questo particolare aspetto discorsi assolutamente senza senso.

Si infatti, alcuni addirittura pensavano che si dovessero rispolverare al riguardo le vecchie verifiche alle tensioni ammissibili.
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Freeman Dyson

zax2010

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Re:[Strutture] Capitolo 7.2.5 NTC 2008
« Reply #13 on: 01 August , 2011, 15:23:22 PM »
Appunto. Altri invece avrebbero pensato di far limitare al 2 per mille la deformazione massima del calcestruzzo, per non andare a finire nel "campo plastico" di deformazione.

Offline mg

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Re:[Strutture] Capitolo 7.2.5 NTC 2008
« Reply #14 on: 04 August , 2011, 10:55:27 AM »
Penso possa essere utile.

MArco

 

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